martedì 18 settembre 2007

The simpsons: il film


Dopo la proiezione dell'inutile "captivity",il cinema Silvio Pellico di Saronno ci propone la visione di "the simpson: movie" attesissimo prodotto in 35 millimetri della famosa serie animata.


La sinossi del film,per quanto elementare, è piuttosto ironica e risulta difficile pensare come un film possa essere costruito su una trama simile.

Eppure questo prodotto ,costruito su una trama semplicissima, risulta assolutamente spassoso per tutti i 90 minuti della sua durata (titoli di coda compresi!).


Homer simpson salva un maiale (amorevolmente ribattezzato spider pork prima e harry plotter poi) dal macello.

Portatolo a casa ,il suino viene curato e ingozzato a dovere.

Viene anche trovata una simpatica soluzione per lo smaltimento dei prodotti biologici dell'animale,un silos che viene totalmente rigettato nel lago di spriengfield,causando danni ambientali devastanti.

Il governo degli stati uniti (presidiato da un'improbabile arnold shwarznegger) decide di porre rimedio al disastro ambientale chiudendo spriengfield in un'enorme cupola di vetro.

Sta a homer,causa di questo enorme problema,porvi rimedio.


E' inutile sottolineare che le battute studiatissime che si ripetono con una spaventosa costanza per tutta la durata del lungometraggio,sono al limite dell'infarto.

Pare esser stata mobilitata un'intera squadra di comici e gost writers per scrivere battute cosi' acute e ciniche ma al tempo stesso ironiche ed elementari .


Tecnicamente il film si attesata su buoni livelli,con disegni palesemente effettuati tramite l'ausilio di computer e corroborati ,in alcune scene, da brevi tratti 3d.

Le animazioni sono fluide e si nota un evidente cambiamento rispetto alla serie animata dove i disegni risultano piu' classici e scomposti.


Un plauso alla colonna sonora che è opera di 2 grandi nomi quali: danny elfman e hans zimmer (il codice da vinci etc...).

Si annoverano anche delle special track dei green day,quali ,ad esempio, il riarrangiamento rocckeggiante della famosa sigla tv.


Un'ultimo encomio è riferito alla gestione dei titoli di coda,ricchi di intermezzi interessanti e comici, che hanno incollato allo schermo tutti gli spettatori sino alla conclusione della pellicola.


In definitiva quello dei simpsons al cinema si presenta come un ottimo esordio a cui,speriamo, possano seguire altre produzioni dello stesso calibro.


Boss_90


P.s.

Il 29 settembre 2007, presso il cinema silvio pellico , verrà proiettato il cortometraggio "MAI" che viene sponsorizzato come " il film di saronno".

Ovviamente ,dopo un'attenta visione, verrà pubblicata una dettagliata recensione del prodotto.




domenica 9 settembre 2007

64° mostra internazionale del cinema di venezia :parte 2°

Prosegue,in questa seconda parte, lo speciale dedicato alla 64° mostra internazionale del cinema di venezia.

Quinta giornata
Il pitt-day.
Andrew dominik ,rodatissimo regista neozelandese, presenta il suo The assassination of jesse james by the coward robert ford.
Interprete sovrano di questa magniloquente opera è un convincete brad pitt coadiuvato da casey affleck ed un sempre intrigante sam shepard.
Il film è un tripudio di nomi altisonanti e di virtuosismi di ogni sezione di produzione (dalla fotografia alla sceneggiatura),nonchè un'interpretazione di ogni componente del cast ,priva di sbavature.
Il film ,introdotto da una conferenza stampa, convince sia critica che pubblico.

Sesta giornata:
Ennesimo trinomio: Wes anderson,chen,kechiche.
Anderson presenta un'originalissimo ritratto "on the road". "the darjeeling limited"
Un viaggio spirituale in treno (il darjeeling appunto) compiuto da 3 fratelli ,per riunire i loro rapporti dopo la morte del padre.
Il film è un convicente mix di generi: dal dramma ,alla commedia,all'umoristico , al tipico "on the road".
Il cast si compone di interpreti collaudatissimi e assai capaci: owen wilson,bill murray e adrien brody (forse l'unico dei sopravvissuti a "o.c." degno di perseguire l'attività di attore).
Il film è stato introdotto da un'interessante cortometraggio: "hotel chevalier"

Settima giornata:
Sono 3 i film presentati oggi:
il meraviglioso "i'm not there" pittoresco ritratto di bob dylan, "help me eros" di lee kang shen e un convincente e italianissimo lungometraggio di porporati: "il dolce e l'amaro"

I'm not there è un tripudio di trovate interessanti ,di interpretazioni magnifiche corroborati da una regia astuta e quantomai classica e da una sceneggiatura priva di difetti rilevanti.
Todd hynes divide l'identità di dylan in 6 differenti interpretazioni rispettivamente assegnate a :
Cate Blanchett,Richard gere,Christian bale, heath ledger e ben whishaw.
Un cast stellare,punto.
Come è stellare la verve con la quale ogni personaggio dona un po' di se al Dylan, cosi' diverso in ogni sua caratterizzazione.
Insieme a "espiazione" ,i'm not there, è sicuramente uno fra i migliori film presentati quest'anno.

Ottima la pellicola di porporati,originalissimo manifesto contro la mafia di pregevole fattura corroborato da una magistrale interpretazione di luigi locascio.
Si tratta del secondo film italiano in concorso che convince sia critica che pubblico.

Appuntamento alla terza ed ultima parte,con la descrizione della tregiorni conclusiva.

venerdì 7 settembre 2007

Speciale 64° mostra internazionale del cinema di venezia


La 11 giorni veneziana dedicata al cinema è stata un tripudio di sorprese inattese e un connubio di clamorosi e inaspettati insuccessi.
La prima peculiarità che risalta in questa 64° edizione è,senza ombra di dubbio, la formazione dell giuria,che si compone di sole registi e registe,alcuni dei quali, presenti in concorso nelle passate edizioni.
I nomi sono davvero maglioquenti: Catherine Breillat,Jane Campion,Emanuele Crialese,Alejandro Gonzalez Inarritu,Ferzan Ozpetek e Paul Verhoeven.
I giudici sono presieduti da Zhang Ymou.

Primo giorno:
La prima giornata di proiezione ci ha incantato con il meraviglioso "Espiazione" di joe wright.
Film la cui fama ha preceduto il prodotto stesso.
Non ci si poteva aspettare altro, dopo un prodotto del calibro di "orgoglio e pregiudizio" ,se non l'ennesimo capolavoro.
Espiazione ("atonement", in idioma originale) è una conferma,l'apoteosi dell'arte cinematografica: coinvolgente sino alla commozione,emozionante,ricco di passione e sopratutto composto da un cast assolutamente adatto.
Il taglio dei personaggi è originale è al tempo stesso perfettamente in simbiosi con la storia ,cosi' come lo era nel romanzo originale,la cui trasposizione filmica è piu' che mai fedele.
Molti gli applausi del pubblico (e critica ,deo gratias) che ringrazia,regia ,cast e sceneggiatori per aver regalato 2 ore di intense emozioni.

Secondo giorno:
Anche il secondo giorno di proiezione è risultato positivo.
In primis,Ang lee con il suo sorprendente "Lust,caution" storia di erotismo e criminalità nella shangai del dopo guerra.
Il prodotto,coplisce per l'esplicita proposizione dei contenuti che,differentemente da quanto il cinema cinese ci ha potuti abituare,non sono mai soffuse o abilmente eufemizzate.
E',di certo, questa peculiarità a elevare il livello di qualità delfilm di ang lee,che con sapiente maestria,spazia da scene d'azione al cardipoalmo a drammi psicologici sulla lussuria di rara intensità.
Anche "sleuth" di kenneth branagh si è distinto dal solito e idolatrato remake.
Gli ambienti ipertecnologici del film originale sono stati riadattati con fedeltà e la sceneggiatura si mantiene su livelli positivi ,distinguendo il film dal banale remake.
Ottimi i risultati del film che ha convinto il pubblico e ,in maniera sottile, poco la critica.

Terzo giorno:
Il giorno dedito ad un trinomio incredibile: De Palma ,Franchi e gilroy.
De palma denuncia gli orrori della guerra irachena con il suo "Redacted" ,specchio dell'immagine reale e non ovattata dai media.
Splendida,la conferenza tenuta dal regista assieme ai giornalisti che si distingueva dal solito connubio di frasi fatte.
Sorprende invece,george clooney, che interpreta con maestria quel Michael Clayton già osservato in syriana.
Inutile dire che ,questa parte viene interpretata con abilità e calza perfettamente all'attore statunitense.
Infine,nella terza giornata di mostra, abbiamo assistito all'interessante documentario "VOCE OFF" su Carlo Lizzani noto regista italiano.
Il film-documentario è a cura di Francesca del Sette.
Film fuori concorso:
-Cassandra’s Dream di Woody Allen
Cleópatra di Julio Bressan
La Fille coupée en deux di Claude Chabrol
Chun-nyun-hack di Im Kwon Taek
Kantoku banzai! di Takeshi Kitano
Cristovão Colombo - O enigma di Manoel de Oliveira

Quarto giorno:
Ennesimo trinomio di big per questa giornata: Ken Loach, Eric Rohmer e Paul Haggis
Haggis propone "In the valley of elah" interessante dramma a sfondo politico.
Loach ci riserva un personalissimo affresco sul mondo del lavoro odierno con il suo "It's a free world" accolto da un lungo applauso.

A presto, con la seconda parte dello speciale e la programmazione degli ultimi 5 giorni.

giovedì 6 settembre 2007

Omaggio a Luciano Pavarotti

Mi pareva ovvio,se non scontato, omaggiare Luciano pavarotti.
Il tenore si è spento questa mattina all'alba.





Boss_90

martedì 4 settembre 2007

Crank





Il genere degli action movie è uno di quei pochi ad annoverare una moltitudine cosi' elevata di film da risultare ormai quasi noioso.

Non fosse per quei 2 o 3 registi pro-anno che ,con azzardato coraggio, tentano la fortuna proponendo l'agoniato "colpo di genio", pretendendo di cambiare o rivoluzionare il genere (slevin docet).


Da 2 anni ad oggi, solo una percentuale del 50% di registi all'anno ,corona questo particolarissimo sogno di proporre quel qualcosa di nuovo che il pubblico e le masse attendono con trepidazione.

Se la matematica,quindi,non è un'opinione solo 1 film d'azione ogni 365 giorni potrebbe essere in grado di stupirci.

Quest'anno il particolarissimo merito è toccato a Crank , diretto dalla coppia mark neveldine-brian taylor (che ,a presagire da questo nuovo film ,promettono una serie di ottimi risultati futuri) .


Lo script è qualcosa di mai visto.

Certo,non è un modo di dire, perchè la trama di questo crank ,sebbene corroborata dai soliti pregi e difetti di un film d'azione e dalla sua inoppugnabile scontatezza, è una ventata d'aria fresca nel mondo degli action.

Nonostante ci si avvi in un modo piuttosto insolito al sorprendente finale,Crank lascia quel senso di soddisfazione nello spettatore che è ritrovabile in pochi action.


E' da premettere,in ogni caso, che non è l'idea di base che colpisce lo spettatore,quanto il modo in cui essa viene sviluppata che ci mostra spudoratamente come i registi si siano impegnati a fare provare allo spettatore esattamente CIO' che loro volevano ,nel preciso istante in cui questo qualcosa (un'inseguimento,una sparatoria,una scena comica...) DOVEVA accadere e
la sensazione di compiacimento che ne deriva assistendo alle scene è assai appagante.


La sinossi (paradossalmente) ,nella sua banalità, è originale.

Chev chelios,assassino professionista,si risveglia confuso e frastornato nella sua stanza da letto e scopre di essere stato drogato con un potente preparato sintetico definito : "cocktail di pechino".

Il mandante di questo particolare delitto è un infimo boss locale affiliato all'ex Capo di chev.

L'unico indizio di cui chev dispone è un filmato che viene proiettato sul televisore dello sfortunato assassino,in cui si mostra il momento dell'atto di avvelenamento.

Inizia per chev una corsa contro il tempo e contro gli effetti della potente droga somministratagli che inibisce le sue ghiandole surrenali impedendo la produzione di adrenalina.

Unico limite ,ad un panorama poco roseo, consiste nel cuore di chev.

Qualora lo sfortunato uomo smetta di muoversi ,il muscolo si ferma improvvisamente costringendo chev alla morte immediata.

I soli rimedi a questa sfortunata casualità sono:


-Correre all'impazzata senza mai fermarsi

-copulare

-Massicce dosi di efinefrina.


E' scontato che chev continuerà la sua folle ricerca compiendo tutte le azioni descritte sopra.


Se il preambolo di questo film pare adrenalico,la sua sola visione è oltremodo spettacolare.
Per tutta la durata del prodotto si ha quasi l'impressione di trattenere il fiato in attesa di quelle scene che possano infondere quella scarica di adrenalina,che ,peraltro, si ripetono con una costanza assolutamente incredibile.
A conferire maggiornemte questa sensazione di spettacolarità generale interviene una regia giovane ,diretta e originale.
Sono molti li split-screen che ,combinati opportunamente con inquadrature piu' o meno classiche ( i primi piani sono tutti eseguiti con steadycam e risultano quantomai soddisfacenti) conferiscono quel tasso di movimento e di dinamicità che in un film d'azione dovrebbero abbandonare lo spettatore esclusivamente ai titoli di coda.
Cosi' come la regia è dinamica e attiva, anche la fotografia è ricca di colori e luci.
In pochissime occasione notiamo ambienti bui o cupi.
Il cast,invece, si compone di elementi perlopiu' sconosciuti ad eccezione di quel decantato jason statham gia' osservato negli originali "transporter".
Riservo un piccolo encomio alla sceneggiatura che propone personaggi molto particolari e poco stereotipati nonchè una moltitudine di simpatici colpi di genio (e' essenziale e lampante la scena in cui chev copula con la sua ingenua ragazza al grido di "io sono vivoooo!")che potranno anche essere infimi e stupidi ,ma conferiscono al prodotto quella freschezza che ho potuto notare solo in film come slevin o sin city.
Un'ultima nota che mi preme descrivere riguarda le parti iniziali del film in cui la sensazione di smarrimento è rappresentata in modo del tutto simile alle scene iniziali di "the bourne identity".
Crank ,dunque, si presenta come una produzione originalissima non priva di difetti quali la scontatezza e l'eccessiva elemenatarietà che scompaiono dinanzi alla scoinvolgente schiettezza con la quale il film si dilunga nei suoi 85 minuti di durata.
Al solito ,vi lascio al trailer.



Boss_90

Prossime recensioni:
-Captivity
-shrek terzo
-sicko


lunedì 3 settembre 2007

Anteprima prossime recensioni

A breve verranno pubblicate le recensioni di:

-Captivity
-Sicko
-Shrek terzo
-Crank

Disturbia

Disturbia

Forse in preda a quella che amo definire "la crisi dei settegiorni" ,ossia quel tratto finale della vacanza di uno studente delle superiori in cui improvvisamente ci si converte al cristianesimo e si inizia a fare ogni tipo di scongiuro nei confronti della sorte che si aspetta per il prossimo anno scolastico ,ieri , domenica 2 settembre 2007, volevo godere degli ultimi istanti da uomo libero e cosi' , munito di abiti leggeri mi sono avviato assieme al mio compagno di ventura andrea al noto multisala di saronno la cui programmazione prevedeva la proiezione di shrek terzo ,ultima fatica della dreamworks (nonchè paramount) e disturbia ,thriller adolescenziale statunitense prodotto dalla stessa dreamworks e dalla montecito productions,diretto dal poco noto ,seppur non esordiente, dj caruso.

Ovviamente la sala d'attesa pullulava di famigliole con marmocchi al seguito dei padri che nulla aspettavano se non divertirsi con il simpatico orco ,giunto ormai alla sua terza avventura.
Certamente i momenti comici non sono mancati.
E' favoloso assistere a questi padri disperati che,con indomito coraggio,trasportano i pestiferi figlioli attraverso la folla che si era creata nel padiglione d'attesa del multisala.
E' ancor piu' comico invece,notare quelle famiglie numerose trascinarsi una chilometrica serie di biglietti ,usata quasi come guinzaglio,per i figli ai quali veniva imposto di non lasciare in nessun caso la serie di tagliandi (in molti casi lunga oltre un metro e 50) per non disperdersi tra la folla.

Quando tutti i presenti erano muniti di un biglietto( da quest'anno,finalmente,numerato) e dell'immancabile popcorn da 1 kg ,la folla si è divisa in 2 parti ben distinte:
Le famigliole seguivano la direzione della sala giunone ,in cui veniva proiettato (mi pare quasi inutile evidenziarlo) shrek terzo, e un gruppo di 8 persone si apprestava a entrare nella minuscola sala venere, in cui veniva proiettato disturbia: ovviamente ,io e il mio compagno di ventura, facevamo parte di quella esigua folla pronta ad assistere a disturbia.

Sebbene sia del tutto contrario e odi profondamente quella serie di produzioni americane con il prefisso TEEN,o anche quei di remake di grandi classici (qualcuno ha detto black christmas?) rovinati da registi di video musicali,DISTURBIA mi ha attratto sin dal primo trailer.
Forse perchè nella sua scontatezza ,possiede quella dose di originalità necessaria a rispolverare un genere che rimane inesplorato dai tempi del mitologico "la finestra sul cortile" del mai dimenticato hitchcock.
Questo thriller (definzione che ,per questo film, si presta all'abuso) non si ferma,pero', a rispolverare un genere,ma ne unisce innumerevoli con un risultato del tutto positivo. Ed è in questo modo che questo prodotto potrebbe essere definito: thriller/giallo/poliziesco/soft-horror/splatter/commedia/comico/azione/avventura. se la definzione vi stupisce , il film vi sorprenderà.

E' doveroso preannuciarlo: Disturbia è creato per un pubblico giovane, ma potrebbe sollazzare anche i fini palati dei piu' adulti ,irrobustiti dai fasti del loro tempo come "splatter" o "lo schizzacervelli" dell'encomiato peter jackson

Di primo acchitto colpisce la locandina che pubblico di sotto:



Sebbene sia elementare,colpisce l'occhio e rende bene l'idea di opprimente claustrofobia (propria dei soli minuti finali del film)

La trama ,seppur banale, riesce comunque nell'intento di creare (solo talvolta) momenti di suspence e adrenalinici.
Assistiamo infatti ad un rilassante scorcio di felicità tra kale (interpretato da un sempre piu' capace shia le bouf) e suo padre,intenti a pescare.
L'introduzione ci da modo di comprendere la situazione positiva nella quale vive kale ossia ,la tipica famigliola felice (la famiglia del mulino bianco ,per intenderci).
Questo sogno è bruscamente interrotto da un incidente nel quale il padre di kale perde tragicamente la vita.
Il ragazzo,dopo la perdita dell'amato genitore diviene scontroso ,burbero e irritante.
Ed è in uno di questi raptus che colpisce un insegnate della sua classe per un banale motivo,che gli costerà 3 mesi di arresti domiciliari, pena che sopraggiunge in concomitanza delle vancanze estive.
Relegato ,quindi ,in casa per tutta l'estate kale dovrà trovarsi un utile passatempo per ovviare alla noia della periferia.
Lo svago con il quale il ragazzo riesce a curare la sua noia cronica consiste nello spiare le abitudini del suo vicinato,che si avvale ora di 2 nuovi abitanti: una famiglia trasferitasi dalla città munita di figlia che lascia dietro di se una scia fascino e ormoni, e un misterioso uomo le cui origini sono ignote.

grazie all'ausilio dei suoi fedeli compagni (la bella vicina ed un'azzeccatissimo amico cinese: ronnie) kale intuisce che l'uomo misterioso è in realtà, un pericoloso maniaco omicida,ricercato dalle autorità.
Teoria,quest'ultima,corroborata dalla scomparsa di una giovane cubista, al cui omicidio ,kale assiste in diretta.

In pochi pero' credono alle parole del giovane,compresa sua madre che sembra avvicinarsi sentimentalmente al folle omicida.

Disturbia necessita indubbiamente di essere giudicato da 2 differenti punti di vista.

-L’adolescente in cerca di un’emozione di 90 minuti

-L’adulto cosciente e alla ricerca di un film di un certo spessore

Il primo non trova problemi ad identificarsi con i personaggi del film ,che seppur un po’ stereotipati rappresentano lo status dei teenagers attuali.
Gli adulti invece si troveranno di fronte ad un prodotto di discreta fattura con elementi interessanti ma non originale.

Analizzando obiettivamente disturbia, non si puo’ non evidenziare come il ritmo del film sia piuttosto incostante e puo’ essere sezionato in 3 frangenti:
una prima parte consiste in un’ allegra commediola a sfondo semi-erotico e descrive le pulsioni dei 2 giovani protagonisti (sulle cui interpretazioni mi soffermero’ a breve).
Una seconda parte consiste in una sorta di giallo con fulgidi picchi di tensione (i tipici salti sulla sedia) che ,sebbene rari, sono azzeccati.
La terza parte,che è indubbiamente la meglio riuscita del film,è un thriller con notevoli spunti soft-horror,ricco di tensione e patos.
Osservando il film si ha l’impressione globale,che il prodotto viva unicamente per i minuti finali e che tutto cio’ che precede le ultime scene sia quasi un preambolo girato esclusivamente per aumentare la durata del film.
Nonostante questa parvenza sonnacchiosa dei frangenti iniziali, la sceneggiatura è cosi’ positiva da risparmiarsi inutili battute vuote o studiate appositamente per allungare il prodotto finale.

Tecnicamente DISTURBIA si mantiene su livelli qualitativi molto buoni.
La regia delle prime 2 parti ,pur essendo sottilmente banale e poco dinamica,è perfettamente in sintonia con il ritmo generale del film che ovviamente ,solo all’inizio, è assai blando.
Le parti finali sono girate con telecamera a mano e steady cam che forniscono quella corretta dose di claustrofobia necessaria ad amplificare la gia’ cupa e tetra ambientazione dei frangenti conclusivi.

La colonna sonora vanta molti brani conosciuti degli artisti piu’ disparati e i sottofondi sono lampanti e azzeccati ad ogni situazione. Gli effetti sonori sono pressocchè nulli se non per qualche breve scorcio nell’ormai,troppo citato, frangente finale in cui il regista evidenzia con maggior enfasi i battiti cardiaci del bravissimo protagonista e gli urli disperati della madre.
La regia di d.j. caruso,solo nell’ambientazione finale, è molto dinamica e ,tremolante ma, a dispetto di quanto si potrebbe intuire, non risulta mai fastidiosa.
Sebbene sia diretto da un regista poco conosciuto, possiamo notare le indubbie qualità di caruso la cui direzione è serrata,fresca,e assai poliedrica.
Riesce perfettamente nell’intento di spaziare gradualmente da scene colorate e piene di luce a sezioni adrenaliniche,ricche di tensione e cupe.

Il cast si compone di attori,perlopiu’ sconosciuti in italia ad eccezione di quello shia lebouf che tanto simpatizzo in questi ultimi mesi e che abbiamo recentemente osservato in “transformers”e di carrie-ann moss ,precedentemente osservata in matrix .
A completare il cast ritroviamo una non-meglio identificata sarah roemer nei panni dell’attraente ashley e un bravissimo david morse che interpreta con abilità un convincente maniaco omicida.

In definitiva Disturbia si presenta come un prodotto capace di miscelare ottimamente molti generi cinematografici, deve molto al capolavoro “la finestra sul cortile” ma aggiunge ad un concetto ormai fin troppo battuto ,delle piccole novità “gore” che non impressionano certamente il pubblico piu’ robusto,ma possiede maggior attrattiva rispetto ai soliti prodotti americani dedicati ai teenagers la cui scarsa qualità è fin troppo risaputa.
Insomma,un prodotto senza pretese ma dai concetti produttivi molto originali.




Boss_90